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1 maggio 2023, selidori
Temporaneo per test:
Inviato il: 2002-12-12 |
Tipo: Cameo |
N°: 15090 |
AUTORE: _Zio_ |
Durante la scena del rogo dei libri, si possono chiaramente distinguere i membri della produzione del film che ballano tra gli studenti in rivolta. |
Inviato il: 2003-11-10 |
Tipo: Curiosità |
N°: 27490 |
AUTORE: SplatCop |
Mentre Pink si trova nel gabinetto prima del processo e un momento prima che "canti" "Stop" si può sentire in sottofondo Gary Yudman mentre introduce uno spettacolo live tenuto realmente dai Pink Floyd all'Earl's Court di Londra. La stessa cosa si può ascoltare all'inizio dell'album "Is there anybody out there? The Wall live 80-81" |
Inviato il: 2004-10-13 |
Tipo: Omaggio |
N°: 38836 |
AUTORE: Fred80 |
Durante "The Happiest Days Of Our Life" il maestro di matematica arrabbiato sequestra al piccolo Pink una poesia che diceva:
"Money, get back
I'm all right Jack
Keep Your hands off my steak
New car caviar
Four stars daydream
Think I'll buy me a football team."
Questa "poesia" altro non è che parte del testo di "Money" canzone dei Pink Floyd del 1973 tratta dal mitico album "Dark Side Of The Moon". |
Inviato il: 2004-12-23 |
Tipo: Curiosità |
N°: 42418 |
AUTORE: Ugo1970 |
Nessuno aveva detto a Jenny Wright (la fan che segue Pink nella sua camera d'albergo) che Geldof le avrebbe lanciato una bottiglia, quindi la sua reazione è stata del tutto spontanea. |
Inviato il: 2004-12-23 |
Tipo: Curiosità |
N°: 42419 |
AUTORE: Ugo1970 |
Nella scena in cui Pink chiama casa sua dagli USA, la telefonata è vera, fatta (dall'America all'Inghilterra) attraverso una centralinista dell'AT&T all'oscuro di tutto, poi registrata ed inserita sulle immagini. |
Inviato il: 2004-12-23 |
Tipo: Curiosità |
N°: 42422 |
AUTORE: Ugo1970 |
La primissima canzone che si sente nel film, "The little boy that Santa forgot" (la quale, significativamente, parla di un bambino orfano), è cantata da Vera Lynn, cantante degli anni '40, omaggiata da Waters in "Vera". |
Inviato il: 2004-12-23 |
Tipo: Curiosità |
N°: 42423 |
AUTORE: Ugo1970 |
La scena del concerto pseudo-nazista doveva includere una sequenza in cui le teste di alcuni spettatori esplodevano, mentre gli altri applaudivano estasiati all'idea di essere il centro dell'attenzione. Dopo averne visto una versione animata da Gerald Scarfe, Roger Waters decise di escluderla perchè non riusciva ad ottenere l'effetto voluto senza renderlo comico. |
Inviato il: 2004-12-23 |
Tipo: Curiosità |
N°: 42425 |
AUTORE: Ugo1970 |
Molti dei partecipanti al concerto pseudo-nazista erano neo-nazi autentici. Sembra che la coreografa abbia lavorato molto per insegnare loro i movimenti che avrebbero dovuto fare. |
Inviato il: 2004-12-23 |
Tipo: Cameo |
N°: 42427 |
AUTORE: Ugo1970 |
Roger Waters compare nei panni di un invitato al matrimonio di Pink. |
Inviato il: 2004-12-23 |
Tipo: Curiosità |
N°: 42428 |
AUTORE: Ugo1970 |
Tre canzoni del film ("In the flesh?", la versione integrale "In the flesh" e "Stop") sono cantate da Bob Geldof con la sua voce. Questo scontentò molto Roger Waters, che giudicò orribile l'accento irlandese di Geldof. In seguito, Waters provò a ri-registrare i tre pezzi, ma non riuscì a sincronizzare la sua voce con il labiale di Geldof. |
Inviato il: 2004-12-23 |
Tipo: Curiosità |
N°: 42429 |
AUTORE: Ugo1970 |
I titoli di coda indicano una "Colonna sonora disponibile su LP e cassette Columbia", che in realtà non è mai uscita perchè (giustamente) giudicata troppo simile all'album "The Wall". La canzone aggiunta ("When the tigers broke free") è uscita nel 2001 nella compilation "Echoes". |
Inviato il: 2004-12-23 |
Tipo: Curiosità |
N°: 42430 |
AUTORE: Ugo1970 |
La scena in cui Bob Geldof/Pink si rasa prima le sopracciglia e poi tutto il petto è ispirata (come molti altri elementi di "The Wall") a Syd Barrett, il fondatore dei Pink Floyd, che fu cacciato dalla band alla fine degli anni '60 a causa dei suoi disturbi psichici. Roger Waters ricorda che una sera Barrett se ne andò di punto in bianco da un affollatissimo party, andò a casa sua, si rasò a zero la testa e tornò al party come nulla fosse. |
Inviato il: 2008-04-22 |
Tipo: EasterEggs |
N°: 77209 |
AUTORE: |
In qualsiasi menù del DVD, premete il tasto 9 per avere alcuni URLI. |
Inviato il: 2014-09-14 |
Tipo: Curiosità |
N°: 105282 |
AUTORE: Ugo1970 |
Magari questo dettaglio è fin troppo ovvio per gli appassionati Floydiani, ma a beneficio di tutti i lettori di bloopers. it lo segnalo: il protagonista del film, interpretato da Bob Geldof, si chiama Pink di nome e Floyd di cognome! Lo si evince da vari dettagli presenti nel film, tra cui la telefonata statunitense già commentata altrove ("Mr. Floyd" / "Mrs. Floyd"). |
Inviato il: 2016-07-23 |
Tipo: Curiosità |
N°: 110373 |
AUTORE: Ugo1970 |
Il protagonista, intepretato da Bob Geldof, si chiamava Floyd Pinkerton nella prima versione della sceneggiatura e Pinkerton Floyd (detto Pink) in quella definitiva. Per cui sua moglie è proprio la signora Floyd. . . vedasi la telefonata (fra l'altro autentica) nel corso del film. |
Inviato il: 2018-09-14 |
Tipo: Curiosità |
N°: 114085 |
AUTORE: Ugo1970 |
Secondo l'ultima edizione (2005) dell'autobiografia di Nick Mason, l'ignaro destinatario della telefonata effettuata da Roger Waters verso gli USA, contenuta nell'album originale ed usata nel film, era proprio lui. All'epoca abitava a Los Angeles e la chiamata, fatta dagli studi Britannia Row a Londra verso le cinque del pomeriggio, gli arrivò all'una di notte. Mason, che non era stato avvertito, pensò giustamente che fosse uno scherzo e, dopo aver risposto "Hello?", riagganciò subito. |
Errori (10)
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