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1 maggio 2023, selidori
Temporaneo per test:
Inviato il: 2018-09-20 |
Tipo: Anacronismo |
N°: 114120 |
AUTORE: hilts |
In questo capitolo della serie viene ripresa la scena del l'interrogatorio di Alberto Petrelli. Nel primo capitolo il commissario Galatro si rivolge al di fuori dell'inquadratura a un non meglio identificato Coletti, che risponde con voce maschile. In questo secondo capitolo scopriamo che Coletti è donna e infatti risponde allo stesso modo, ma con voce femminile, ben differente da quella usata in precedenza. |
Inviato il: 2018-09-20 |
Tipo: Incongruenza |
N°: 114121 |
AUTORE: hilts |
Nel primo capitolo della serie non vediamo l'incidente di Alberto e ne conosciamo la dinamica dalla descrizione di un poliziotto, che precisa come Alberto percorresse la corsia d'emergenza. Tuttavia in questo capitolo (e anche nel successivo) ne abbiamo una sequenza ben precisa, in cui la macchina di Alberto si va a schiantare e quindi ribaltare al centro della strada, contro uno spartitraffico di cemento, il cosiddetto "Jersey". |
Inviato il: 2018-09-20 |
Tipo: Storico |
N°: 114122 |
AUTORE: hilts |
Le insegne e i fregi dei mezzi e degli elmetti nazisti utilizzati dalla banda non sono regolamentari. Nello specifico sono esagerati nelle forme e mal posizionati, in contrasto con l'originalità tanto declamata da Arturo. |
Inviato il: 2018-09-21 |
Tipo: Continuità |
N°: 114129 |
AUTORE: hilts |
Il film inizia con la scena del colloquio in carcere tra Pietro e Giulia. La sequenza si suddivide in due parti: quella già presente nel primo capitolo della trilogia e una nuova parte. Nelle due parti apparentemente sequenziali si evincono tuttavia almeno due errori di continuità: il figlio di Pietro e Giulia in braccio al padre è diverso e i ciuffi di capelli sulla fronte di Pietro sono diversi. |
Inviato il: 2018-09-21 |
Tipo: Continuità |
N°: 114130 |
AUTORE: hilts |
In questo capitolo della serie viene ripresa parte del l'interrogatorio tra il commissario Galatro e Alberto. Lo schienale della sedia su cui è seduto il funzionario di polizia è molto più alto di quello presente nel primo film. |
Inviato il: 2018-09-21 |
Tipo: Continuità |
N°: 114131 |
AUTORE: hilts |
Sempre nella scena del l'interrogatorio tra Galatro e Alberto è presente un errore di continuità rispetto alla stessa scena presente nel primo film. Quando il commissario dice le parole "passavate inosservati" nel primo film guarda fisso Alberto, invece in questo guarda a destra, fissando la Coletti, che è appena entrata in ufficio. |
Inviato il: 2018-09-21 |
Tipo: Continuità |
N°: 114132 |
AUTORE: hilts |
Nella scena del patteggiamento di Pietro con il commissario, rispetto alla stessa scena del primo capitolo, i fogli del portadocumenti, presenti sulla scrivania del funzionario di polizia, sono diversi nel numero e nelle forme. |
Inviato il: 2018-10-12 |
Tipo: Doppiaggio/Cartelli |
N°: 114245 |
AUTORE: hilts |
Per tutta la durata della trilogia si evince non solo che Pietro e Giulia siano conviventi senza essere sposati, ma anche che Pietro non abbia altre relazioni (a parte la scappatella con la prostituta nella festa del primo capitolo della serie). Eppure alla fine del film Masterclass, quando Pietro viene arrestato per la seconda volta, nel verbale di inventario viene espressamente indicato che è "CONIUGATO". |
Inviato il: 2018-10-12 |
Tipo: Doppiaggio/Cartelli |
N°: 114246 |
AUTORE: hilts |
Alla fine del film viene svolto l'inventario di ciò che ha indosso Pietro al rientro in carcere. L'inventario si svolge senza soluzione di continuità enumerando in rapida successione dal "portafoglio finta pelle" al foglio con "due formule". Tuttavia sullo stampato, che viene posto alla firma di Pietro si evincono alcune divergenze. Potendo soprassedere sul fatto che l'agente addetto al computer abbia scritto "Elmetto nazista" al posto di "Casco del Terzo Reich", non c'è dubbio che vi sia invece un madornale errore: tra la "Tessera Cartapiù Feltrinelli" e la "Postepay" sullo stampato è riportata "Tessera nominale biblioteca Alessandrina", non elencata in fase d'inventario dall'agente preposto. |
Inviato il: 2018-10-12 |
Tipo: Storico |
N°: 114247 |
AUTORE: hilts |
Il mezzo fuoristrada (Kubelwagen) nazista presenta anteriormente le insegne delle SS, mentre sulle fiancate quelle dell'Esercito tedesco. La cosa è impossibile - data per scontata l'originalità del mezzo espressa da Arturo - visto che stiamo parlando di Forze Armate diverse. |
Inviato il: 2018-10-13 |
Tipo: Continuità |
N°: 114252 |
AUTORE: hilts |
Sempre nell'ultima scena, quella relativa all'inventario carcerario, l'agente preposto all'elencazione degli oggetti di Pietro inzia con "telefono cellulare", che però non è presente nella lista che viene poi fatta firmare allo stesso Zinni. |
Inviato il: 2018-10-15 |
Tipo: Geografia |
N°: 114266 |
AUTORE: hilts |
La base della banda è in una galleria in costruzione della Linea C della metropolitana di Roma. Il film è ambientato nel 2014 e all'epoca il cantiere investiva la zona centro-orientale della città. In due circostanze - per andare nel magazzino di Torre Angela e nella clinica di via Baronio - il camioncino con la banda passa per le strade dell'Eur; tuttavia questo quartiere è nella zona sud-occidentale della città, mentre sia Torre Angela, sia via Baronio, sia lo sfasciacarrozze dove lavora Andrea (via Togliatti) sono anch'esse nella zona est della città. Quindi è un errore che il camion debba passare sempre per l'Eur, quartiere troppo distante dalle località di partenza/arrivo dei tragitti della banda. |
Inviato il: 2018-10-15 |
Tipo: Geografia |
N°: 114267 |
AUTORE: hilts |
Durante l'inseguimento degli spacciatori in moto, il camion con la banda percorre la zona intorno a Porta San Sebastiano/via delle Terme di Caracalla in modo illogico: vengono percorsi i stessi tratti o tratti discontinui all'inverso rispetto a come sono nella realtà. Nello specifico i tratti interessati sono: un tratto di via Appia Antica, due tratti diversi di via Porta Ardeatina percorsi in sensi inversi e viale Mura Latine percorsa ripetutamente, prima di imboccare via di Porta San Sebastiano, proprio davanti a via Appia Antica, dove in teoria erano all'inizio. |
Inviato il: 2018-10-30 |
Tipo: Anacronismo |
N°: 114351 |
AUTORE: hilts |
L’errore nasce dallo snaturamento narrativo del colloquio tra Pietro e Giulia a Rebibbia, che si attua tra il 1° e gli altri due film della serie. La scena è infatti presente in tutte e tre le pellicole, ma con delle differenze tali da creare l’errore. Nel 1° film il dialogo si basa sul fatto che Pietro e Giulia sono ancora fidanzati e lo stipendio, che Pietro percepisce come insegnante dei carcerati serve per la sopravvivenza della propria famiglia. Rischiando di essere scarcerato, perché Pietro è di buona condotta, Giulia e il bambino perderebbero questo introito fisso. Pietro rassicura la donna, ventilando una possibile “rissa con gli albanesi a mensa, dove ci può scappare la coltellata”, così da rimanere in carcere. La cosa cambia invece nel 2° e nel 3° film (girati contemporaneamente), in cui la scena è molto più lunga. Si capisce che Pietro e Giulia non sono più insieme e quel che Pietro percepisce come insegnante è quanto ripetutamente sollecitato dalla donna come sostentamento al bambino. Per di più Pietro non teme di essere scarcerato, ma anzi rischia dieci anni di carcere per tutta una serie di imputazioni (banda armata, spaccio continuato di sostanze para-legali, assalto al treno, etc. ). Premesso questo, capiamo pure che Pietro si è fatto trasferire a Rebibbia non tanto per fare l’insegnante dei carcerati, ma piuttosto per parlare con il Murena, in un primo tempo in isolamento e liberato proprio il giorno del colloquio tra Pietro e Giulia. E perché Murena è in isolamento? Perché ha fatto una “rissa con gli albanesi in sala mensa, dove c’è scappata la coltellata”. Quindi l’assunto del 1° film sul provocare la rissa per rimanere in carcere e quindi percepire lo stipendio non ha più un senso nel 2° e 3° film. In caso di rissa con gli albanesi e coltellata, Pietro sarebbe finito in isolamento, non avrebbe più potuto fare l’insegnante e non avrebbe più preso lo stipendio. Tutta questa storia del resto non potrebbe valere neppure come scusa estemporanea di Pietro (che ha saputo della coltellata inferta dal Murena agli albanesi pochi minuti prima dal carcerato Spartaco), visto che non avrebbe più senso dover convincere Giulia sul fatto che rischia di essere scarcerato. Rischiava ormai già dieci anni di carcere e il processo era lungi dall’iniziare. |
Inviato il: 2019-03-22 |
Tipo: Continuità |
N°: 115130 |
AUTORE: hilts |
Durante la lunga sequenza dell'inseguimento e dell'assalto al treno, i mezzi tedeschi su cui viaggiano i protagonisti superano a bordo strada almeno quattro volte lo stesso concessionario auto BMW / Mini. |
Errori (15)
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