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Il segnalatore ha preferito rimanere anonimo
Vorrei ricordarti, caro Guglielmo, che se un film è in bianco e nero, non dev'essere perforza "vecchio". Magari è una scelta del regista (non sto parlando del regista di "Tre uomini ed una gamba", ma di qualunque regista esistente sulla faccia della Terra. CIAO
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Commento di peace4all spedito il 29/04/2003
Tuttavia, Chiara/Marina dice che non lo proiettano più da trent'anni, e proprio per questo motivo insiste per rimanere nel cinema a guardarlo. Penso quindi che l'osservazione sul tipo di biglietto sia corretta.
E' comunque un po' azzardato definirlo un blooper, data la natura surreale di questi inserimenti fuori trama, in cui i protagonisti sono sdoppiati e stanno al di qua e al di là di un film e di un sogno: penso che l'effetto ricercato sia esclusivamente la comicità paradossale tipica dei film e degli spettacoli del trio, e che l'attenzione ai particolari storici non fosse prioritaria per gli sceneggiatori. Infine, e chiudo, tutti conoscono le macchinette obliteratrici, e riescono a cogliere la comicità in un tizio che cerca di fare il furbo con il controllore: forse con i vecchi biglietti non si sarebbe raggiunto lo stesso effetto.
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Commento di Greta spedito il 12/04/2006
Inoltre Marina sottolinea il fatto che sia un film neorealista...il neorealismo si è sviluppato in Italia tra gli anni 20/30 del secolo scorso grazie alle opere di De Sica e Zavattini. Comunque concordo anch'io con peace4all: lo scopo era la comicità surreale.
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Commento di susan67 spedito il 22/08/2006
Con questo commento rivelo in parte la mia età... anche a Pavia fino a metà degli anni 70 c'erano autobus con il bigliettaio in vettura che vendeva biglietti di carta velina. E io sono abbastanza grande per ricordarmi questo tipo di biglietti nella mia prima infanzia. Mi ricordo i biglietti di carta velina anche al cinema, ma lì mi pare che siano durati anche fino agli 80.
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