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Dal punto di vista dell'ordine religioso cui appartiene il protagonista, il film è completamente illogico.
Il protagonista, interpretato dal bravissimo Gilberto Govi, è un fratello laico, quindi non può celebrare la Messa, confessare e via dicendo. Quasi alla fine del film si scopre che il Padre Superiore (a quanto pare unico sacerdote del luogo, visto che non ne appaiono altri) è morto da parecchio tempo, ma Govi l'aveva tenuto nascosto dicendo "il Padre riposa" (mentre in realtà intendeva dire "riposa in pace").
Non è assolutamente possibile che un convento, per giunta adiacente ad un paese con numerosi abitanti, rimanga per un tempo indefinito senza la possibilità di celebrare alcun Sacramento, senza che sorgano immediati sospetti che ci sia qualcosa che non va.
Tratto da Il diavolo in convento
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